Vorrei commentare con voi questo articolo , preso da un quotidizno nazionale sulla manifestazione sportiva tenutasi a Firenze...
Ecco il testo :
"Ventisettemila allo stadio. I cori per Stefano e quelli per i grandi viola.
La solidarietà di tutti in una notte speciale.
Nell'intervallo Roby batte il rigore che non calciò nel 1991...Ed è gol!!
Una notte per Stefano, una notte per ricordare.
O forse, per non dimenticare.
Ma sì, ammettiamolo, ieri sera ci siamo emozionati. Noi che c'eravamo quando Baggio e Borgonovo facevano gol, noi che quella Fiorentina l'abbiamo cresciuta e coccolata, noi che quella squadra non l'abbiamo mai dimenticata. Bello rivedere Baggio con la maglia viola numero dieci. E non importa se non ha giocato, lui è la nostra figurina più preziosa. Il talento, il genio, il ragazzo che ha fatto innamorare una città, che ha stregato il mondo.
Quel ragazzo è invecchiato, ha i capelli grigi e le ginocchia che non reggono più, ma ieri c'era.
E all'improvviso è come se il tempo si fosse fermato.
E all'improvviso è come se il tempo si fosse fermato.
Un salto all'indietro, un flashback della memoria.
Baggio a Firenze, chi l'avrebbe mai detto.
Baggio e Borgonovo.
Eccola lì la B2.
Ventinove gol in due e una Uefa strappata alla Roma nello spareggio di fine campionato.
Il giorno dopo Baggio si sposò.
Sono passati diciannove anni.
Ieri sera erano di nuovo insieme.
Uno cammina e spinge la carrozzina, l'altro sta disteso con un tubo in gola.
Ma Firenze non ha dimenticato. Lo striscione in curva Fiesole è una preghiera di stoffa. «B&B. fantasia al potere. calcio da sogno. forza Stefano grande ragazzo semplice e buono».
Tutti per Borgonovo.
Ventisettemila persone sulle tribune e tanti amici in campo.
Stefano è commosso.
Baggio lo porta sotto la Fiesole e il coro diventa un urlo: «Borgogol, Borgogol».
E' bello vederli così.
E' triste vederlo così.
Con la maglia numero nove appoggiata sulle gambe, con le immagini dei suoi gol che scorrono sul maxischermo.
Con quella vita appesa al suono metallico del computer che traduce in parole il suo battito di occhi.
«Stefano è stato coraggioso perché non ha nascosto il suo problema - ha detto Baggio - Credo che per lui sia una giornata particolare».
Sul maxischermo scorrono le frasi che Borgonovo detta al computer. «Grazie Firenze». La partita è solo un gioco......"
Sul maxischermo scorrono le frasi che Borgonovo detta al computer. «Grazie Firenze». La partita è solo un gioco......"
Ecco il mio commento :
La manifestazione in onore dello sfortunato Borgonovo è stato sicuramente un evento toccante e partecipato da parte della cittadinanza ,
ma io mi chiedo anche , se non si ha la sorte di essere stati grandi calciatori , quale sia la mobilitazione in favore di tutti coloro che soffrono di gravi patologie e di cui nessuno parla.
Prestando servizio di Volontariato presso una Pubblica Assistanza se ne vedono di casi cone quello dello sfortunato giocatore...
L' amara realtà è che il calcio è diventato il ricettacolo e il generatore di tutti i sentimenti comuni ,
lo stadio il tempio della generosità ; politici, giornalisti, personaggi di rilievo inneggiano furbamente al grande cuore della città e dei cittadini di Firenze.
Mi viene da chiedermi invece se sensibilità e slanci umanitari non debbano far parte del patrimonio condivisibile nell' intera vita sociale!!!
La situazione che vedo attuale non mi pare vada in questa direzione...
Alessio
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